commercialista milano commercialista padova commercialista bergamo

Il cash flow spiegato in parole semplici per i non addetti

Come calcolare il cash flow?

Il flusso di cassa, o anche detto cash flow, è una delle grandezze finanziarie più importanti per l’impresa, al punto tale da condizionarne il successo o il fallimento.

In effetti, ci sarà un motivo per cui nel mondo degli affari comanda quanta cassa si riesce a generare piuttosto che quanto è alto o aumenta il fatturato.

Mi verrà in mente chi lo ha detto, ma c’è un detto famoso che dice:

  • Il fatturato è pura vanità
  • l’Utile d’esercizio è ragionevolezza
  • La cassa è realtà

Il cash flow, da non confondere con l’utile dell’esercizio, è per farla breve, l’ammontare delle risorse finanziarie nette prodotte dall’impresa in un anno, come differenza tra tutte le entrate e tutte le uscite generate. Mentre invece l’utile dell’esercizio è la differenza tra i ricavi e i costi sostenuti nell’anno, a prescindere dall’effettivo incasso dei ricavi per le fatture emesse e dall’effettivo pagamento dei costi per le fatture ricevute.

In un mondo economico ideale in cui non vi siano dilazioni negli incassi dai clienti e dilazioni nei pagamenti ai fornitori, vi sarebbe perfetta o quasi coincidenza tra l’utile dell’esercizio e quanti soldi mi sono rimasti alla fine dell’anno.

Facciamo un esempio per calcolare il cash flow

Vendo prodotti per 10.000 ed ho costi per 8.000, e in questo caso ho un utile di 2.000.

Se tutto quello che ho venduto l’ho incassato e se tutto quello che ho comprato l’ho pagato alla fine dell’anno nel cassetto mi rimangono denari liquidi per euro 2.000, ed in questo caso il cash flow generato corrisponde anche all’utile dell’esercizio di 2.000.

Purtroppo, poichè non ci troviamo in un mondo economico ideale, vi sono le dilazioni che concedo ai clienti per farmi pagare le fatture relative ai ricavi e i fornitori mi concedono a loro volta dilazioni nei pagamenti per le fatture dei costi, e se poi ci metto di mezzo anche il magazzino dei prodotti che devo avere, diventa tutto più complicato da gestire, con il risultato che diventa complesso calcolare quanto è il cash flow prodotto durante l’anno.

Se ci pensiamo bene, e riflettiamo sulle poche righe precedenti, tutte le volte che io concedo del credito ai miei clienti, è come se la mia impresa li stia finanziando, e quindi devo per forza avere i denari per potermelo permettere (oppure una banca che mi finanzi), altrimenti le risorse finanziarie che vengono assorbite per la concessione del credito ai miei clienti, vengono sottratte per altre necessità, quali ad esempio al pagamento degli stipendi, delle imposte e dei fornitori.

In altri termini, e come ho già approfondito in un precedente articolo, stiamo parlando di una delle grandezze più importanti di tutta la gestione finanziaria a breve, e cioè del capitale circolante netto, che è il punto di partenza per calcolare il cash flow.

Quindi quando parliamo di cash flow, dobbiamo sempre avere ben in mente la dinamica del capitale circolante netto, poichè lo stesso condiziona in maniera determinante l’equilibrio finanziario dell’impresa e la possibilità della stessa di poter effettuare nuovi investimenti o semplicemente quella di poter distribuire degli utili o pagare le tasse.

Il cash flow può essere considerato una componete dell’autofinanziamento dell’azienda molto importante, poichè se una impresa non è in grado di generare adeguati flussi di cassa, vuol soltanto dire che nella propria gestione vi sono delle cose da rivedere.

Per i non addetti ai lavori, per calcolare alla fine dell’anno il cash flow o flusso di cassa operativo, come prima approssimazione si potrebbe prendere quale dato di partenza il reddito operativo, a cui aggiungere tutti i costi non monetari (ammortamenti, quota di tfr etc) e sommare la differenza positiva o negativa della variazione dei crediti e debiti dall’inizio dell’anno alla fine dell’esercizio, come nell’esempio che segue:

Reddito operativo 200.000
Ammortamenti 120.000
Quota del Tfr 80.000
Variazione dei crediti -220.000
Variazione dei debiti 190.000
Flusso di cassa operativo 370.000

Il calcolo del cash flow rappresentato sopra, pur essendo molto semplice, rappresenta il punto di partenza per elaborazioni più complesse, e comunque risulta un ottimo strumento analitico a disposizione dell’impresa per effettuare una stima del cash flow operativo generato dalla gestione ordinaria.

Ad esempio, se ho generato un cash flow di 370.000 euro, ed ho rimborsato le rate dei mutui finanziari per 200.000 euro, ho pagato interessi passivi per euro 70.000 euro, ho acquistato impianti per euro 80.000, alla fine dell’anno mi sono rimasti in cassa euro 20.000.

Il calcolo del cash flow e il continuo monitoraggio dei flussi di cassa dell’impresa, sono un importante strumento per gestire la tesoreria e impiegare al meglio la liquidità disponibile e, banalmente ma non troppo, tranquillizzare le banche e i fornitori in merito alla nostra capacità di generare cash flow e quindi della nostra solvibilità finanziaria.

Anche investitori e azionisti sono particolarmente attenti al cash flow poiché esprime una misura in grado di rilevare le disponibilità effettive dell’azienda in vista della possibilità di fronteggiare imprevisti o realizzare piani di sviluppo coerenti.

20 commenti
  1. Giuliana
    Giuliana dice:

    E’ la prima volta che in due parole semplici comprendo la dinamica del cash flow. Il tuo articolo è molto chiaro e soprattutto elaborato per far comprendere il vero significato del cash flow. Ho subito messo in pratica con i miei bilanci le grandezze che hai illustrato e finalmente ho una base di partenza per discutere con i clienti il cash flow creato o assorbito in azienda. Grazie Giuliana

    Rispondi
    • Antonio Fortarezza
      Antonio Fortarezza dice:

      Ciao Giuliana, ti ringrazio molto.\nTieni conto che al di la di inutili complicazioni, con quelle grandezze dell’esempio, e che riepilogano tutte le grandezze del capitale circolante, hai un risultato apprezzabile per le tue analisi, e soprattutto comprensibile dagli imprenditori.

      Rispondi
  2. saro
    saro dice:

    -Si discutano i motivi per cui i cash flows e costi futuri devono essere scontati. Si provi, elencando e discutendo le ipotesi necessarie, che il valore attuale di un titolo di stato che paga un coupon pari a C alla fine di ogni anno è: PV=C in cui r è il tasso di rendimento. SI discuta la risposta. Si provi, elencando e discutendo le ipotesi necessarie, che il valore attuale di un titolo di stato che dura’t’ anni e paga un coupon pari a C alla fine di ogni anno sia: PV=1/r – 1/r(1+r) elevato ‘t’ Potreste aiutarmi con queste domande? grazie

    Rispondi
  3. Gaetano
    Gaetano dice:

    Salve io non ho capito come si arriva ad avere in cassa euro 20.000 mi potreste dare una spiegazione secondo l’esempio. Ad esempio, se ho generato un cash flow di 370.000 euro, ed ho rimborsato le rate dei mutui finanziari per 200.000 euro, ho pagato interessi passivi per euro 70.000 euro, ho acquistato impianti per euro 50.000, alla fine dell’anno mi sono rimasti in cassa euro 20.000.

    Rispondi
  4. Marco
    Marco dice:

    Salve, Mi chiamo Marco e sono uno studente dell’università degli studi Roma tre. Io e alcuni miei colleghi ci stiamo da giorni imbattendo nella redazione di un business plan per un progetto universitario a cui stiamo partecipando. Ahimè è arrivato il momento della redazione e compilazione del piano finanziario: Stato patrimoniale, Conto economico e Cash Flow. Siamo in difficoltà poichè non riusciamo a capire cosa inserire e cosa no all’interno di questi documenti. Potresti darci una mano?

    Rispondi
    • Antonio Fortarezza
      Antonio Fortarezza dice:

      Il momento della redazione e compilazione del piano finanziario è una informazione troppo generica per poterti aiutare, scrivimi in privato e vediamo se posso aiutarti.

      Rispondi
  5. MARIAGIULIA RIZZATO
    MARIAGIULIA RIZZATO dice:

    Salve, Volevo sapere se avete in programma o sono già disponibili dei corsi online? Grazie,

    Rispondi
    • Antonio Fortarezza
      Antonio Fortarezza dice:

      Per alcune aree di attività, ci sono degli streaming relativi a seminari sul cash flow, che in alcuni eventi sono stati registrati, ma l’audio è venuto male e quindi sono di difficile fruibilità.

      Rispondi
  6. Salvatore
    Salvatore dice:

    Salve, per quanto riguarda una piccola impresa senza contabilità ordinaria, il cash flow è solo operativo? o deve essere diviso anche in finanziario e investimenti? se si deve essere fatto manualmente?

    Rispondi
    • Antonio Fortarezza
      Antonio Fortarezza dice:

      Buongiorno.
      Quel calcolo che perviene alla componente del cash flow operativa, è un calcolo di prima approssimazione e che per certe analisi può essere utilizzato.
      Per intenderci la differenza dei ricavi e i costi della produzione fornisce un dato di partenza ma se non viene rettificato dal movimento dei debiti e crediti nel periodo perde di significatività.
      Ovvio che se l’impresa non è in contabilità ordinaria molte informazioni non possono essere agevolmente ricavate ed in tal caso sarà necessario fare i calcoli manualmente.

      Rispondi
  7. Alessandro
    Alessandro dice:

    Per una nuova attività in fase di costituzione si può parlare di cash flow da indicare su progetti per richiesta fondi a tasso zero?

    E’ uno dei dati richiesti, ma leggendo il vostro articolo mi immagino valga solo per aziende già costituite.

    Grazie

    Rispondi
    • Antonio Fortarezza
      Antonio Fortarezza dice:

      Per una nuova attività in fase di costituzione, potrai indicare il cash flow nello sviluppo del business plan.

      Rispondi
  8. carlo Moriondo
    carlo Moriondo dice:

    Tutto spiegato molto bene
    Bravo
    Concordo
    La migliore analisi è quella comparativa di 2 eserci consecutivi
    All inizio non capivo poi ho capito
    Anche il rendiconto finanziario mi metteva ansia
    Gli indici idem. Poi tutto diventa chiaro d incanto
    Bisogna studiare tanto. ….tanto esercizio e poi avviene l apparizione

    Rispondi
  9. Luca
    Luca dice:

    Buongiorno a tutti… nei debiti bisogna metterci debiti verso fornitori, l’utilizzato Dei fidi bancari?
    Bisogna aggiungere anche rimanenze iniziali e rimanenze finali?

    Rispondi
    • Fortarezza Antonio
      Fortarezza Antonio dice:

      Nella struttura dell’esemplificazione, sono state individuate le componenti dei crediti e dei debiti relativi all’attività corrente, poichè quella componente, viene normalmente intesa come variazioni del capitale circolante netto dell’impresa, che contiente tutte le componenti dell’attività caratteristica.

      Rispondi
  10. GIORGIO
    GIORGIO dice:

    un incremento debiti fornitori aumenta/diminuisce il CF? ,
    un incremento dei debiti fornitori aumenta/diminuisce il CF?
    un incremento delle rimanenze aumenta/diminuisce il CF?
    un investimento aumenta/diminuisce il CF ?
    un disinvestimento aumenta/diminuisce il CF?
    grazie

    Rispondi
    • Antonio Fortarezza
      Antonio Fortarezza dice:

      incremento debiti fornitori aumenta/diminuisce il CF? – aumenta
      incremento delle rimanenze aumenta/diminuisce il CF? – diminuisce
      un investimento aumenta/diminuisce il CF ? – diminuisce
      un disinvestimento aumenta/diminuisce il CF? – aumenta

      Rispondi

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *