Principali sintomi di discontinuità aziendale e indicatori di attenzione anche per gli organi di controllo

La continuità aziendale e la prospettiva della continuazione dell’attività

La continuità aziendale è un principio di coerenza delle azioni gestionali collegato al futuro, ed altro non è che la capacità dell’impresa di andare avanti garantendo flussi reddituali positivi e soprattutto flussi di cassa nel tempo. Tale principio, di ispirazione gestionale, è anche posto a fondamento di qualunque valutazione di bilancio, ed in effetti l’art. 2423 del Codice Civile, stabilisce che la valutazione delle voci deve essere fatta secondo prudenza e nella prospettiva della continuazione dell’attività, nonché tenendo conto della funzione economica dell’elemento dell’attivo o del passivo considerato.

Quali sono le evidenze esterne della discontinuità aziendale?

Uno spunto di grandissimo interesse, per effettuare un test sulla continuità aziendale, ci viene offerto dai principi di revisione internazionale ISA ITALIA 570, in cui vengono evidenziati eventi o circostanze che possono far sorgere dubbi sul presupposto della continuità aziendale. A livello concettuale, questi indicatori considerati individualmente o nel loro complesso, possono far sorgere dubbi significativi sul presupposto della continuità aziendale. Nel documento ISA ITALIA 570, viene chiarito che questo elenco di indicatori non è esaustivo e la presenza di uno o alcuni degli elementi riportati di seguito non implica necessariamente l’esistenza di un’incertezza significativa.

Indicatori finanziari

  • situazione di deficit patrimoniale o di capitale circolante netto negativo;
  • prestiti a scadenza fissa e prossimi alla scadenza senza che vi siano prospettive verosimili di rinnovo o di rimborso; oppure eccessiva dipendenza da prestiti a breve termine per finanziare attività a lungo termine;
  • indizi di cessazione del sostegno finanziario da parte dei creditori;
  • bilanci storici o prospettici che mostrano flussi di cassa negativi;
  • principali indici economico-finanziari negativi;
  • consistenti perdite operative o significative perdite di valore delle attività utilizzate per generare i flussi di cassa;
  • difficoltà nel pagamento di dividendi arretrati o discontinuità nella distribuzione di dividendi;
  • incapacità di pagare i debiti alla scadenza;
  • incapacità di rispettare le clausole contrattuali dei prestiti;
  • cambiamento delle forme di pagamento concesse dai fornitori, dalla condizione “a credito” alla condizione “pagamento alla consegna”;
  • incapacità di ottenere finanziamenti per lo sviluppo di nuovi prodotti ovvero per altri investimenti necessari.

Indicatori gestionali

  • intenzione della direzione di liquidare l’impresa o di cessare le attività;
  • perdita di membri della direzione con responsabilità strategiche senza una loro sostituzione ;
  • perdita di mercati fondamentali, di clienti chiave, di contratti di distribuzione, di concessioni o di fornitori importanti;
  • difficoltà con il personale;
  • scarsità nell’approvvigionamento di forniture importanti;
  • comparsa di concorrenti di grande successo.

Altri indicatori

  • capitale ridotto al di sotto dei limiti legali o non conformità ad altre norme di legge;
  • procedimenti legali o regolamentari in corso che, in caso di soccombenza, possono comportare richieste di risarcimento cui l’impresa probabilmente non è in grado di far fronte;
  • modifiche di leggi o regolamenti o delle politiche governative che si presume possano influenzare negativamente l’impresa;
  • eventi catastrofici contro i quali non è stata stipulata una polizza assicurativa ovvero contro i quali è stata stipulata una polizza assicurativa con massimali insufficienti.
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