Ma lei paga i Modelli F24 e gli stipendi con il magazzino?????
E’ sempre interessante osservare le dinamiche sociali legate al mondo dell’impresa che in moltissimi casi soprattuto nei periodi di crisi si vestono di affermazioni molto colorate.
Ed ecco che ad esempio, appena sui giornali si leggono notizie, spesso semplicemente degli annunci, di ipotetiche riduzioni delle imposte, immediatamente ci si convince che se prima le imprese non producevano reddito operativo e quindi cash flow, con quella notizia le casse aziendali aumenteranno. Nulla di più falso.
La cassa non mente mai.
O l’impresa la produce o non la produce, il resto è soltanto conversazione con cui non si pagano gli stipendi ai dipendenti, non si pagano i fornitori e figuriamoci le tasse, siano esse alte o basse.
E’ soltanto con una corretta gestione delle variabili più importanti dell’impresa (crediti commerciali, magazzino e debiti di fornitura) che si generano le risorse finanziarie e non le fiabe.
Insomma, se si negoziano con i clienti condizioni di incasso particolarmente agevoli (per loro), e non ci si struttura per poterselo permettere, è inutile lamentarsi che manca la liquidità!
Durante una mia docenza di analisi finanziaria con Veda Formazione, per le piccole e medie imprese, un partecipante, ci ha illustrato come fa a tenere sotto controllo la sua azienda.
Ci ha riferito che per lui basta che il magazzino come grandezza sia capiente a “tamponare” i suoi debiti operativi e finanziari a breve e per validare questa sua interessante esperienza, ci ha riferito che è stato proprio il suo fiscalista a suggerire questa impostazione che lo fa stare tranquillo.
Direi che sotto un profilo di equilibri statici il ragionamento non fa una piega.
Se ad esempio, hai zero crediti ed un magazzino di 1.000.000 di euro e debiti a breve per 1.000.000 di euro, tutto sommato vi è equilibrio.
Anzi, qualche intellettualoide che si cimenta a tempo perso con l’analisi di bilancio, potrebbe anche fare i complimenti ed un applauso ad una simile visione (me li vedo quando scrivono quelle cose nero su bianco).
Ma se analizziamo il quotidiano di questa sua scelta le tensioni finanziarie sono abbastanza accentuate, e potrebbero costringere l’imprenditore a passare da una visione paradisiaca della sua gestione al fallimento in pochissimo tempo, soprattutto quando il magazzino è sovradimensionato rispetto alle reali necessità.
Durante questa interessantissima discussione, per provocarlo e creare una discussione in aula gli ho fatto la seguente domanda:
Mi scusi, ma lei i Modelli F24 o lo stipendio dei suoi dipendenti li paga con il magazzino?
E cioè, al 16 di ogni mese, all’erario o ai dipendenti gli consegna un pezzo del magazzino invece della moneta?
E lui:
Bè direi di no, ma le banche un pochino mi aiutano e poi ad alcuni fornitori li pago quando voglio io!!!!!!!!!!!!!!!!!
Direi che il ragionamento fila, anche e soprattutto perchè, gestire le tensioni finanziarie scaricando le proprie inefficienze sugli altri è un giochino che diciamolo pure, mette a posto i conticini del fine mese, ma, dai oggi e dai domani, le banche più di tanto non ti danno, i fornitori sono come i fiammiferi e cioè li freghi una sola volta e poi se non paghi il bilancio al commercialista, non incolparlo che la banca non ti da i soldi!
Ricapitolando questo imprenditore come unica leva di gestione della sua tesoreria utilizza la tecnica del “mal paga“, e cioè quella tecnica che dopo aver raccontato almeno una volta la favoletta a chi non vuole pagare, si ritrova a non poter più contare sui suoi fornitori, sui suoi dipendenti e non avere più la collaborazione dei professionisti che come tutti svolgono un lavoro.
Di solito, ma in una versione più integralista, dopo che tutti lo hanno abbandonato, si rivolge alle banche, che naturalmente anche loro dopo aver ascoltato la solita favoletta, lo accompagnano alla porta con un bel “ci dispiace“.
Non è soltanto una storiella, e per certi versi è il quotidiano di taluni imprenditori che vivendo l’illusione del fatturato a tutti i costi, dimenticano che i debiti si pagano con una corretta gestione del capitale circolante netto, non con la favoletta che si raccontano da soli per stare a posto con la loro coscienza.
E allora quali sono i rimedi e le leve gestionali?
Senza scomodare grandi discorsi, concluderei che il buon marinaio anche se il cielo è sereno prima di levare l’ancora guarda le previsioni del tempo e del mare.
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